Come crescere bambini sereni e indipendenti

Una piccola guida dedicata ai genitori che desiderano crescere bambini sereni e indipendenti.

I bambini sono molto curiosi. L’esperienza pratica del bambino è fondamentale per soddisfare il loro bisogno di sapere e di conoscere. Ogni bambino per poter crescere ed imparare ha bisogno di vedere, di toccare, di assaggiare, di fare. Tutto attraverso i canali che lo “collegano al mondo”: vista, olfatto, tatto, gusto, udito.

Noi genitori siamo i primi a donargli la nostra esperienza di vita. Per il bambino, siamo come uno specchio. Si specchia nel nostro sguardo e nei nostri gesti. Per questo dovremmo essere in grado di dare una immagine positiva. In questo modo lo stiamo aiutando a costruirsi una base sicura su cui costruire la sua personalità.

Come fare per stimolarlo nella maniera adeguata?

Lo stimolo per il bambino va proposto in maniera diversa e deve essere adeguato alle esigenze e all’età. Un neonato utilizza dei canali che sono diversi rispetto a quelli utilizzati da un bambino di due anni, di cinque o di otto.

I primi mesi di vita

Nei primi mesi di vita, l’acquisizione di nuove competenze passa soprattutto attraverso la relazione con l’adulto.

La vera cura e la relazione con lui passa attraverso il contatto, le emozioni, gli stimoli come carezze, coccole e baci. Tenerlo in braccio, comunicare con lui con lo sguardo, parlargli in modo semplice, interagire con lui, fargli sentire il contatto: questo tipo di educazione parentale si chiama ad alto contatto o attachment parenting.

Questa modalità di relazione può dare molti benefici a lungo termine al bambino. I bambini che hanno potuto avere questo tipo di educazione sono più fiduciosi, più sicuri, sviluppano meglio le competenze  intellettuali e fisiche.

Tutto questo li porta ad avere una sicurezza tale che riescono a raggiungere prima l’indipendenza.

Non lasciatevi condizionare

Spesso noi genitori ci lasciamo trascinare nell’ascolto di consigli, a volte non richiesti, pensando di fare del bene ed essere nel giusto. Non sempre è così.

Spesso, io per prima, ci sentiamo dire che non va bene tenere in braccio il bambino perché si vizia e gli diamo una cattiva abitudine. Non è così. State rinunciando ad una bellissima esperienza, ma soprattutto il bambino non potrà avere gli stimoli necessari e fondamentali per lo sviluppo delle sue abilità.

Rispettiamo le tappe di crescita del bambino

Non dobbiamo avere fretta. A volte ci facciamo prendere dall’ansia e dal confronto, sbagliato, con gli altri bambini. Ricordiamoci sempre che ogni bambino ha i suoi tempi e vanno rispettati.

Non va bene pretendere che un bambino stia seduto a pochi mesi o pretendere che a un anno parli. Recherebbe al bambino solo frustrazione e perderebbe la fiducia nelle sue capacità.

Seguiamo le tappe naturali dello sviluppo e offriamogli stimoli adeguati.

Una mamma un giorno mi ha chiesto come mai, secondo me, il bambino non era interessato ai libri. Le ho spiegato che i libri devono essere adeguati all’età del bambino e alle sue percezioni.

Un bambino di un anno sarà incuriosito dai libri sonori con le figure grandi e colorate mentre un bambino di quattro anni potrà ascoltare una storia breve con dei bei disegni che lo aiutano nella comprensione.

Assecondiamo la loro curiosità

Noi genitori conosciamo i nostri bambini. Se il nostro bambino è interessato ai cavalli, possiamo assecondare la sua curiosità guardando i libri con i cavalli e dandogli più informazioni.

Possiamo organizzare una gita al maneggio e farglielo toccare. Scoprirà cosa mangia, come vive, ecc.. Avrà acquisito conoscenze utili di natura, scienza e avrà un rimando positivo di apprendimento che lo porterà ad avere curiosità e voglia di conoscere altro della vita che lo circonda.

Facciamo esperienza con loro

Facciamo esperienza con i nostri bambini. Attenzione però, se a noi non piace cucinare non dobbiamo diventare improvvisati chef o pasticceri, recheremmo uno stress a noi e al bambino che ci vedrà nervosi e l’esperienza potrebbe alla fine risultare deleteria per tutti.

In base alle nostre risorse e capacità possiamo comunque fare esperienza. Chi sa disegnare potrà organizzare un pomeriggio di pittura, chi abita in campagna potrà fare delle belle attività all’aria aperta ecc..

Ricordiamoci che la regola base è trasmettere serenità al bambino e per farlo dobbiamo esserlo noi per primi. Se conosciamo una bella fattoria didattica vicino a casa possiamo passare una domenica insieme e imparare con attività diverse dal solito.

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Erica Sardo

Sono una pedagogista e accompagno i genitori nel difficile compito di educare i bambini a crescere con serenità. Nella mia carriera ho partecipato a gruppi operativi, collaborato con esperti del settore educativo ed elaborato piani educativi condivisi. Ho esperienza nell’ambito delle disabilità e partecipo a programmi educativi e a conferenze. Lavoro nella scuola dell’infanzia dove ogni giorno accompagno i bambini a scoprire il mondo supportandoli nel loro sviluppo e nella loro unicità.

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