Il mio bambino non ascolta. Lo fa apposta?

“Il bambino non ascolta e sembra farlo apposta!” Quante volte ci siamo trovati in questa situazione? Anche quando avvisiamo per tempo e usiamo un tono dolce, sembra che nostro figlio ignori deliberatamente le nostre parole.

Ma è davvero così? Scopriamo cosa accade nella sua mente e come possiamo aiutarlo a gestire queste situazioni.

Il bambino non ascolta?

Immaginiamo di essere a casa mentre il nostro bambino gioca. Noi iniziamo, con tutto il nostro impegno, ad avvisarlo perché tra poco dobbiamo uscire: “Amore, tra 5 minuti dobbiamo andare. Concludi il gioco che stai facendo e poi ci prepariamo.”

Ancora dopo 3 minuti: “Amore, stai concludendo? Tra 2 minuti ci mettiamo le scarpe.”

Nonostante la nostra diligenza e perfezione nel dichiarare le azioni in anticipo, nel dare tempo e nell’utilizzare un tono di rispetto e comprensione, il bambino si rifiuta di ascoltare!

Lo fa apposta!

Arriva il momento fatidico e il piccolo inizia una serie di azioni che vanno in opposizione a ciò che vorremmo da lui. Fa finta di niente, risponde in negativo, si perde nel tempo e fa le cose con lentezza. Non prende le scarpe, ma aggiusta la macchinina che fino a due minuti prima non sapeva neanche di avere.

Quando un bambino non ascolta, non significa che voglia sfidarci, ma spesso sta cercando di comunicarci un’emozione che non sa ancora esprimere con le parole.

L’azione non è la persona

Proviamo a cambiare sguardo.

Immaginiamo di dover andare dal dentista o dal medico per un esame che non è affatto piacevole. Quel giorno c’è un bellissimo sole e l’aria è calda, sarebbe stupendo fare una passeggiata o dedicarsi a qualcosa di piacevole.

Eppure, dobbiamo affrontare la visita. Come ci sentiamo? Arrivati dal medico, parliamo con lui, ma il nostro umore non è dei migliori. Sappiamo, grazie all’esperienza, che certe cose vanno fatte per il nostro bene, ma questo non significa che le affrontiamo con entusiasmo.

Lo stesso accade con il nostro bambino. Non sta sfidando noi, semplicemente preferirebbe fare altro. Dipendendo da noi e dal nostro amore, non vorrebbe mai arrecarci dispiacere o vederci arrabbiati. Eppure, sente emozioni contrastanti e si sente un po’ perso.

Il sentimento di dipendenza è pervasivo

“Il bambino è sensibilissimo a tutto ciò che sente dall’adulto e vorrebbe tanto obbedirgli; noi non abbiamo idea di come egli sia pronto ad obbedirci fin nelle fibre del suo corpo, in modo perfetto, sempre.”
— M. Montessori, “Il bambino in famiglia” ed. Garzanti Elefanti, pag.35

Eh sì, il nostro bambino non ce l’ha con noi, anzi! Sente però il bisogno innato di fare ciò che lo fa stare meglio. Quando pensiamo che “lo fa apposta e non mi ascolta”, dobbiamo ricordare che in realtà ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a regolare il turbine di emozioni dentro di lui.

A noi adulti il compito di tradurre i sentimenti in parole, affinché impari a visualizzare e dare voce a ciò che prova.

Per questo si consiglia di dire:

  • “Lo so che vorresti giocare ancora, ma dobbiamo andare. Quando torniamo, riprenderai a giocare.”
  • “Ti senti arrabbiato o triste? Ora dobbiamo uscire, ma appena torniamo a casa giochiamo ancora.”

Dichiarare cosa sta accadendo e cosa accadrà lo aiuterà a capire.

Eviterà di piangere e arrabbiarsi? No. Ma succederà qualcosa di ancora più importante: si rafforzerà il legame di fiducia con noi. Imparerà a regolare le sue emozioni e, giorno dopo giorno, acquisirà maggiore autonomia e sicurezza in ciò che sente.

Crescere con fiducia e autonomia

“Seguire attentamente tutte le espressioni dell’anima infantile, rendere il bambino libero in modo che possa manifestare i suoi bisogni e garantirgli tutti i mezzi esteriori occorrenti per il suo progresso, questa è la premessa per un libero e armonioso svilupparsi e formarsi delle sue forze germogliate.”
— M. Montessori, “Il bambino in famiglia” ed. Garzanti Elefanti, pag.114

Il nostro ruolo è accompagnarlo nella crescita con rispetto e comprensione, aiutandolo a tradurre le emozioni in parole e offrendogli gli strumenti per affrontare i momenti difficili. Con il tempo, imparerà a gestire le situazioni con maggiore serenità e sicurezza.

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Erica Sardo

Sono una pedagogista e accompagno i genitori nel difficile compito di educare i bambini a crescere con serenità. Nella mia carriera ho partecipato a gruppi operativi, collaborato con esperti del settore educativo ed elaborato piani educativi condivisi. Ho esperienza nell’ambito delle disabilità e partecipo a programmi educativi e a conferenze. Lavoro nella scuola dell’infanzia dove ogni giorno accompagno i bambini a scoprire il mondo supportandoli nel loro sviluppo e nella loro unicità.

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