Travasi Montessori: come farli e perché piacciono tanto ai bambini

Il metodo Montessori ha fatto la differenza nella storia dell’educazione, proprio per questo ho deciso di iniziare a parlarvene e a presentarvi varie attività realizzabili con i bambini a casa.

Negli altri articoli trovate altre proposte di gioco ma oggi come prime attività montessoriane vi propongo quella dei travasi Montessori.

Pensate a quante volte in una giornata compiamo l’azione del travaso: quando riempiamo un piatto, versiamo l’acqua, riempiamo la cesta, svuotiamo la lavatrice e mille altre azioni.

Per il bambino questo movimento richiede molto impegno e concentrazione perché, se per l’adulto è semplice, per il bambino serve molto esercizio e una allenata coordinazione oculo-manuale.

Quando il bambino inizia a provare il desiderio di travasare possiamo iniziare a proporre delle piccole attività pensate apposta per esercitare questa azione.

Come vedere quando il bambino è pronto? A che età?

Non c’è un’età precisa, solo indicativa, perché come sostiene Montessori è il bambino che ci indica quando inizia ad essere incuriosito da una nostra proposta.

Come ho iniziato io?

Un giorno dovevo cucinare e Maddalena era sulla torre Montessoriana vicino a me. Aveva il biberon in mano e una ciotola vicino (che in realtà serviva a me).

Mi ha visto che versavo l’acqua e cercando di imitarmi ha girato il biberon verso la ciotola. L’acqua a piccole gocce ha iniziato ad uscire e a riempire la ciotola. Io mi sono fermata e l’ho osservata mentre era concentratissima a svolgere questa azione.

Ho notato che dopo ha cercato di far uscire l’acqua anche fuori, toccando il tavolo per sentire come era bagnato.

Non l’ho interrotta (anche perché l’acqua era poca e non faceva danni) e solo quando ha alzato lo sguardo le ho fatto notare che era bagnato e che dovevamo asciugare. Le ho dato una piccola spugna e insieme abbiamo asciugato.

Da quell’episodio ho deciso di aiutarla a scoprire l’azione del travaso, perché attraverso quel gioco avrebbe potuto anche scoprire le varie consistenze dei materiali e quindi essere stimolata anche a livello sensoriale.

Quando il bambino prova il desiderio di riempire, versare, svuotare possiamo iniziare a proporre questi giochi, disponendo il materiale con lui e svolgendo prima noi l’azione per mostrare il come si svolge, ripetendola anche due-tre volte se necessario. Ecco a voi alcuni esempi:

Travasi Montessori solidi con le mani

Iniziamo col proporre di travasare grossi formati (pasta, fagioli, ceci) preparandole due ciotole piccole, una piena e l’altra vuota, invitandola a spostare il contenuto da una ciotola all’altra.

Successivamente aggiungere anche un cucchiaino che la aiuterà ad essere più precisa nei gesti e con cui dovrà aumentare la concentrazione.

travaso montessoriano
Foto di Gaia Giambellini

Travasi Montessori con la pasta grande e piccola

Quando il bambino ha raggiunto le competenze si può aumentare la difficoltà proponendo la divisione di grande e piccolo. Si mettono due formati di pasta e due ciotole vuote.

Lo si può fare con le mani o, per aumentare la precisione, con pinze o cucchiaino. Si chiede di mettere in una ciotola il formato grande e nell’altra il formato piccolo.

Travaso con la spugna

Si posizionano sempre due ciotole. In una si mette l’acqua (se il bambino è in grado può versarla da solo), con la spugna si prende l’acqua e si strizza in quella vuota.

travaso liquido spugna
Foto di Gaia Giambellini

Travaso dell’acqua: impariamo a versarla nel bicchiere

Una delle cose più difficili e desiderate dai bambini è il versare l’acqua nel bicchiere. Per esercitarsi mettere in un grande vassoio dai bordi alti un bicchiere piccolo e la brocca piccola dell’acqua.

Si potrà esercitare senza problemi. Se si desidera si può aggiungere una spugna per asciugare l’acqua che scappa fuori.

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Erica Sardo

Sono una pedagogista e accompagno i genitori nel difficile compito di educare i bambini a crescere con serenità. Nella mia carriera ho partecipato a gruppi operativi, collaborato con esperti del settore educativo ed elaborato piani educativi condivisi. Ho esperienza nell’ambito delle disabilità e partecipo a programmi educativi e a conferenze. Lavoro nella scuola dell’infanzia dove ogni giorno accompagno i bambini a scoprire il mondo supportandoli nel loro sviluppo e nella loro unicità.

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