Torre rosa Montessori: scopriamo come si usa

Torre rosa Montessori: un materiale iconico ed affascinante. Scopriamo insieme come si usa.

Insieme alla scala marrone e alle aste della lunghezza, la torre rosa fa parte del sistema “dei blocchi” descritto da Maria Montessori ne “La scoperta del bambino”. Sono entrambi materiali appositamente studiati per educare il senso visivo alla percezione delle dimensioni.

La torre rosa consiste in una serie di cubi in legno il cui spigolo è degradante da 10 cm ad 1 cm. È di colore rosa vivace e ha lo scopo di presentare gli oggetti differenti secondo le tre dimensioni cioè da più grandi a più piccoli.

Viene presentata a partire dai 30/36 mesi e nei nidi e nelle Case dei Bambini si trova già montata nell’angolo del materiale sensoriale, in modo che i bambini possano vedere come è costruita.

Si utilizza a terra, possibilmente su un tappetino per delimitare l’area di lavoro.

La torre rosa:  iniziazione

Il primo passo è mostrare al bambino come trasportare i cubi dallo scaffare al tappeto.

Si parte dal cubo più piccolo, preso col pollice, indice e medio e trasportato con molta attenzione orizzontalmente, facendolo scendere solo una volta arrivati in prossimità del tappeto.

Si passa poi alla “presa a gru” per afferrare i cubi più grandi dall’alto con una sola mano e infine si mostra che per gli ultimi cubi, essendo molto grandi, si appoggia la mano sinistra sotto al cubo per non farlo cadere.

Dopo averli trasportati tutti, con movimenti lenti, si sistemano in ordine sparso creando uno spazio vuoto per poter svolgere l’attività.

Lasciamo che il bambino esplori e provi a costruire la torre liberamente.

Terminato il lavoro i cubi vengono riportati a posto con la stessa procedura precedentemente descritta.

la torre rosa Montessori

Come si presenta la torre rosa

Quando il bambino si sarà esercitato a sufficienza con il materiale acquisendo la capacità di discriminazione delle diverse grandezze dei cubi, si può procedere con la presentazione.

I cubi si posizionano in ordine sparso sul tappeto e con un gesto circolare della mano diciamo: “Cerchiamo tra questi qual è il più grande”.

Isoliamo il più grande e procediamo con tutti gli altri cubi, cercando sempre il più grande e poggiando i cubi uno sopra l’altro con movimenti lenti e scandendo tre momenti: salita verticale, spostamento orizzontale, discesa.

Una volta terminato l’esercizio lasciamo lavorare il bambino in autonomia.

Lezione dei tre tempi

Quando il bambino si sarà esercitato a lungo, procediamo con la nomenclatura.

Dopo la costruzione invitiamo il bambino a disporre la torre in senso orizzontale, nella parte alta del tappeto.

Isoliamo i due estremi e procediamo con il primo tempo: prendiamo il cubo grande dicendo: “grande”. Passiamolo nelle mani del bambino perché lo possa manipolare, sentirne il volume e il peso. Facciamo lo stesso con il cubo piccolo.

Nel Secondo tempo chiediamo: “prendi il grande”, “dammi il piccolo”, “nascondi il grande”, ecc.

NelTerzo tempo chiediamo: “Cos’è questo?”

Scopo dell’attività

  • Aiutare il bambino a generalizzare il concetto di Grande-Piccolo.
  • Educare la mano a percepire le diverse dimensioni, forma e peso.
  • Preparare indirettamente il bambino ai concetti matematici del sistema decimale (10 cubi).
  • Preparare indirettamente il bambino al volume (il cubo più grande conterrebbe un litro).
  • Preparare indirettamente il bambino alla geometria (cubi di numeri da 1 a 10).

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Gaia Giambellini

Sono un’insegnante di scuola dell’infanzia, laureata in Scienze della Formazione Primaria. Ho cominciato a lavorare nella scuola statale prima come supplente, esperienza che mi ha permesso di confrontarmi e conoscere numerosissime realtà, poi come insegnante di ruolo. Nel 2017 ho conseguito un diploma di specializzazione nel metodo Montessori con la FMI e da quel momento non ho mai smesso di studiare e interessarmi al metodo. Il mio grande desiderio è portare “un po’ di Montessori” nelle scuole tradizionali, così che tutti i bambini e le bambine ne possano godere.

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