Immergiamoci nel coinvolgente universo dei giochi educativi, esplorando il modo in cui i dischetti inventastorie possono stimolare la creatività, favorire lo sviluppo cognitivo e linguistico dei bambini in un contesto giocoso e interattivo.
Partiamo dal principio: a tutti piacciono le storie, intendo non solo ai bambini, ma anche e soprattutto gli adulti. Fin dai tempi più antichi, si raccontano storie in gruppo.
Questa tradizione orale è perdurata nei secoli ma oggi si sta perdendo in questa era ricca di “individualità” di famiglie mononucleo che si incontrano tra di loro in rare occasioni.
Le storie servivano a spiegare fenomeni sconosciuti, specialmente quelli legati alla creazione, come nei miti, o servivano come ammonimento, come ad esempio nelle favole ed infine, con le fiabe si parlava a più livelli, ma ci si raccontava dei passaggi fondamentali della vita.
Che cosa sono i dischetti inventastorie?
Sono dei dischetti in legno che dipingo a mano e che, proprio come nelle fiabe, contengono elementi che combinati attraverso le parole e la fantasia dei bambini e degli adulti danno vita a delle storie.
I dischetti presentano diversi soggetti animati ed inanimati, alcuni sfondi per dare un luogo alle storie e sono tutti dotati di sacchetto per usarli anche fuori casa, in ogni situazione che si può impegnare giocando.
Come si usano?
Si prendono i vari elementi e si costruiscono le storie. Questo lo possono fare i bambini, magari partendo da storie che conoscono (creo dischetti sulle storie de La Sirenetta, Il mago di Oz, Alice nel paese delle meraviglie, I tre porcellini); in questo modo sono invogliati a parlare e quindi migliorare sia il linguaggio che la capacità orale.
Interagendo con i dischetti teatralizzano la storia memorizzando la sequenza dei fatti e narrandola. Infine in alcuni casi aggiungono spiegazioni loro nel racconto della storia (magari per spiegare una determinata azione del personaggio agito).
Da quale età è indicato questo gioco creativo?
Un passaggio fondamentale dal pensiero concreto al pensiero magico è quell’età che va dai 18 mesi in poi.
Verso l’anno e mezzo infatti si intrecciano diverse competenze, dal linguaggio alla motricità alla capacità di utilizzare un oggetto facendo finta che sia un altro. Una trasposizione quindi di significato.
Questo accade anche con i dischetti che sono un simbolo di qualcos’altro (il dischetto del pesce non è il pesce reale). Detto questo, indicativamente consiglio l’uso dei dischetti inventastorie dai 2 anni e mezzo circa, momento in cui si sono affinate diverse capacità, dal pensiero al linguaggio, dalla manualità fine alla fine della fase orale.
Inizialmente inoltre, consiglio la teatralizzazione delle storie insieme ad una figura adulta che gli mostri, proprio come si farebbe in un teatrino, come raccontare la storia, o meglio, uno dei possibili modi di raccontare una storia.
Aggiungo che non è detto sia quella classica che tutti sappiamo. Naturalmente inventare significa anche cambiare e rivoluzionare i finali.
E ora… non vi resta che giocare!