È giusto far credere che esista Babbo Natale? Potrebbe sembrare una domanda stupida, eppure molti psicologi e illustri pedagogisti si sono interessati all’argomento.
Ho cercato per molto tempo la risposta a questa domanda, anche tra i libri di personaggi degni di stima come Maria Montessori.
Vi dico già che non ho trovato una risposta soddisfacente alla domanda. Ci sono troppi pareri discordanti.
C’è chi sostiene che sia innocuo credere nella favola di Babbo Natale e chi è fermamente convinto del contrario. Entrambe le tesi sono credibili ed è dunque difficile bocciarne una perché, appunto, sono ambedue convincenti.
È meglio dire la verità su Babbo Natale?
Ma al di là di ciò che noi genitori riteniamo opportuno raccontare ai bambini, credo sia importante educare i bambini al rispetto per le idee altrui.
Quando andavo a scuola, alcuni bambini mi presero in giro perché credevo a Babbo Natale e mi dissero che erano i genitori a mettere i regali sotto l’albero.
Questa insinuazione mi rattristava molto, soprattutto perché temevo avessero ragione. Tuttavia io decisi che avrei ugualmente continuato a crederci, perché dovevo fidarmi dei miei genitori.
Qualche anno dopo mia mamma mi disse la verità. Ricordo di essermi sentita presa in giro e per un po’ rimasi arrabbiata con i miei genitori per avermi mentito, anche se grazie a quella bugia avevo passato tanti Natali felici.
La mia esperienza personale incarna perfettamente il tipico caso a cavallo di entrambe le tesi: da una parte è stata un’esperienza positiva perché ho creduto ad una bellissima favola che ha reso i miei Natali magici; dall’altra sento di aver vissuto un piccolo trauma.
All’epoca ricordo di aver pensato di voler dire sempre la verità ai miei bimbi. Poi però si cresce e torna la voglia di respirare quell’atmosfera magica.
Io dunque cosa avrei fatto una volta diventata mamma? Avrei raccontato la verità ai miei figli?
La prima volta che mi sono posta seriamente questo quesito è stato 9 anni fa, quando vidi la reazione di mio nipote Davide nell’apprendere la verità su Babbo Natale.
Per lui fu davvero difficile da accettare e l’episodio mi fece tornare alla mente la delusione che provai anch’io da bambina.
Con questo non voglio assolutamente dire che tutti i bambini che credono in Babbo Natale vivranno necessariamente uno shock. Sappiamo tutti che non si può generalizzare, che ogni bambino è diverso e non tutti reagiscono allo stesso modo.
Inoltre dipende dall’età in cui si scopre, dal modo in cui questo succede, dalla versione a cui abbiamo creduto (perché, ad esempio, c’è chi si limita a raccontare la storia di Babbo Natale senza aggiungere dettagli poco verosimili come renne volanti e ingressi dal camino).
Maria Montessori e Babbo Natale
Tornando a Maria Montessori, cosa direbbe lei a riguardo?
La Montessori sosteneva che i bambini vanno educati alla verità e che le storie che raccontiamo loro devono essere il più possibile attinenti alla realtà.
Decidere il da farsi diventava per me sempre più difficile.
Alla fine però io e mio marito abbiamo preso una decisione. Insieme abbiamo scelto di raccontare la storia di Babbo Natale per quello che è veramente: una bellissima favola e non una persona reale che vola e che entra nelle case di tutto il mondo.
Abbiamo raccontato a Sofia la vita di San Nicola, il “vero Babbo Natale”. Le abbiamo spiegato che nelle ultime generazioni è diventato tradizione credere in lui.
Abbiamo spiegato anche che ci sono molti bambini che invece credono che lui esista davvero e che porti lui i regali sotto l’albero, e che è quindi importante che lei non dica loro nulla. Infine le abbiamo spiegato che è giusto che siano i genitori a spiegare la verità quando lo terranno necessario e che non è bello rovinare un sogno a qualcuno.
Vogliamo vivere il Natale ricordandone il significato cristiano e puntando tutto sulla famiglia e sull’amore.
Concludo sottolineando ancora una volta che non so cosa sia meglio fare e che quindi non penso assolutamente che chi racconti la favola come vera stia sbagliando. Semplicemente noi abbiamo preferito fare così con i nostri bimbi, ma rispettiamo e comprendiamo chi sceglie diversamente.
Mi dispiace molto quando mi trovo davanti persone che mi accusano o peggio ancora insultano per questa nostra scelta. È come se alcune persone non tollerino una seconda opzione riguardo a Babbo Natale.
Con queste mie righe io vorrei solo invitare tutti al rispetto. È più che lecito che non si condivida la scelta di altri genitori e che la si pensi diversamente su un dato argomento, ma questo non ci dà il diritto di mancare di rispetto a nessuno.
Detto questo, auguro a tutti quanti un sereno Natale e buone feste!