Attività primaverili per bambini dai 3 ai 6 anni

La primavera è il momento ideale per proporre attività primaverili per bambini dai 3 ai 6 anni. Ecco alcune idee per vivere questa stagione all’aria aperta, favorendo nuovi apprendimenti e stimolando la curiosità in modo divertente.

Attività primaverili per bambini curiosi (3-6 anni)

Qualche spunto per vivere la primavera in natura, promuovendo nuovi apprendimenti e stimolando la curiosità senza annoiarsi.

Creare un erbario

Un’attività semplice ma che permetterà ai bambini di memorizzare nuovi nomi e di creare una raccolta di fiori, erbe e di… ricordi. Vi basterà acquistare o creare un quadernino con pagine bianche.

Ogni volta che, durante le vostre passeggiate o il gioco libero all’aperto, incontrerete un fiore o una pianta interessante, potrete coglierla e scoprirne il nome. Vi consiglio di utilizzare l’app PlantNet o la ricerca per immagini su Google.

Una volta a casa, potrete pressare ciò che avete raccolto usando una pressa per fiori, oppure con il vecchio metodo della nonna: un dizionario, carta assorbente e un po’ di pazienza.

Dopo qualche giorno, il fiore essiccato potrà essere incollato sul quaderno con colla vinilica, insieme al suo nome e a qualche dettaglio del momento in cui lo avete raccolto. Sarà un album di ricordi bellissimo da sfogliare insieme.

Provare i fogli per cianotipia

La cianotipia è una tecnica di stampa facile da realizzare e estremamente affascinante.

In commercio potete trovare dei fogli per cianotipia già pronti per l’utilizzo, perfetti per essere maneggiati anche dai più piccoli perché non prevedono l’uso di sostanze tossiche.

cianotipia

In una giornata di sole, raccogliete fiori, erbe o sassolini e create una composizione sul foglio. Esponete al sole: i sali di ferro reagiranno alla luce e in pochi minuti potrete sciacquare il foglio con acqua fredda per ottenere una vera opera d’arte botanica.

Osservare il ciclo di vita del Tarassaco

Il tarassaco, o dente di leone, è un fiore spontaneo comunissimo e perfetto da osservare con i bambini.

Nel medesimo prato è possibile trovarlo in tutte le fasi del suo ciclo di vita: bocciolo, fiore o infruttescenza (comunemente chiamata “soffione”). Per i bambini è una vera magia scoprire che il “fiore giallo” e il soffione sono lo stesso fiore “trasformato”.

tarassaco

Un’altra caratteristica interessante da approfondire è la natura idrofobica dei pappi (i piccoli “paracaduti” lanuginosi che permettono ai frutti del tarassaco di farsi trascinare lontano dal vento).

Possiamo osservare questo fenomeno attraverso un semplice esperimento: prendiamo un bicchiere trasparente pieno di acqua, un soffione, e immergiamolo nell’acqua per qualche secondo. Una volta estratto dal bicchiere riprenderà la sua forma originale e sarà asciutto.

Materiali che vi possono essere utili:
-Tavola del ciclo di vita del tarassaco “Il tarassaco: schede Montessori” – PDF
-Time laps del ciclo di vita del tarassaco Dente di leone: time lapse da fiore a seme – YouTube

Osservare i fiori al microscopio

L’avvento dei microscopi digitali con schermo LCD ha reso uno strumento professionale di difficile utilizzo alla portata di tutti, anche dei bambini nella fascia 3-6.

Analizzare i fiori, le foglie e il mondo vegetale in modo così inedito e dettagliato susciterà meraviglie, alimenterà la curiosità dei bambini facendo nascere molte domande e riflessioni.

Caccia ai fiori

Puoi scaricare qui la mia tabella per una caccia ai fiori. Stampala, se ti è possibile plastificala e insieme al tuo bambino ricerca tutti i fiori indicati. Una volta trovati, potete imparare i loro nomi attraverso le flash card e inserirli nel vostro erbario.

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Gaia Giambellini

Sono un’insegnante di scuola dell’infanzia, laureata in Scienze della Formazione Primaria. Ho cominciato a lavorare nella scuola statale prima come supplente, esperienza che mi ha permesso di confrontarmi e conoscere numerosissime realtà, poi come insegnante di ruolo. Nel 2017 ho conseguito un diploma di specializzazione nel metodo Montessori con la FMI e da quel momento non ho mai smesso di studiare e interessarmi al metodo. Il mio grande desiderio è portare “un po’ di Montessori” nelle scuole tradizionali, così che tutti i bambini e le bambine ne possano godere.

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